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NON FACCIAMO PROSELITISMO, MA RECLUTAMENTO

CON NOI SOLO CHI SAPREMO CONQUISTARE COL NOSTRO ENTUSIASMO E COL NOSTRO ESEMPIO...

Ogni qualvolta ci si presenta l’occasione di incontrare una persona che riteniamo adeguata per il nostro Ordine, anziché aprirci, illuminarci, renderci disponibili, stimolare interesse e soddisfare con entusiasmo le curiosità dell’interlocutore, spesso ci freniamo alzando uno scudo di protezione, che raffredda il rapporto nella nebbia del mistero e rende più difficile ogni reciproca opportunità.

In quei momenti, inconsapevolmente, diventiamo giudici e critici, anticipatori di valutazioni che non ci competono e che mettono da subito il soggetto sotto esame, facendogli sorgere il dubbio di essere inadatto per un percorso in cui egli crede necessitino qualità particolari in ambito culturale, oltre ad ampie disponibilità economiche e di tempo. Niente di più sbagliato! 

Un individuo umile, rispettoso, alla ricerca della Verità, con i suoi dubbi, la sete di conoscenza, la necessità di calore umano e il bisogno di un porto sicuro in cui confrontarsi liberamente, senza il peso del giudizio, per alimentare e condividere il suo fuoco interiore, è l’elemento ideale per il nostro cammino. Non dobbiamo e non possiamo chiedere null’altro a chi desiderasse avvicinarsi al nostro Ordine. 

La similitudine della “candela” (dove il fusto di cera rappresenta il corpo, il lucignolo l’anima e la fiamma lo spirito) ci fa comprendere che, se alla vista rileviamo un involucro integro e la presenza dello stoppino, essa può essere accesa (iniziazione). Solo vedendola bruciare potremo capire se ha i requisiti per consumarsi fino in fondo offrendo la sua “luce” e il proprio calore o se difetti nascosti e non prevedibili (umidità interna, stoppino spezzato, etc.) la costringeranno ad autospegnersi anticipatamente. Questo è il corso naturale dello stesso iniziato: egli potrà riconoscersi nella nostra Via filosofica, contribuendo allo sviluppo dell’Ordine e alla propria crescita personale interiore o decidere che il sentiero che percorriamo non corrisponde alle sue aspettative, abbandonando la cordata.


 

L’UTILITÀ DI NUOVE RISORSE UMANE

Nuova linfa è indispensabile per rafforzare e garantire continuità all’Ordine. L’ingresso di un neofita, è bene chiarirlo, costituisce un vantaggio reciproco: egli apporta la propria esperienza, noi trasmettiamo la nostra conoscenza. Ricorderete, infatti, quanto asserisce il Maestro Venerabile nel corso del Rito di Iniziazione: “Profano, dichiarate sul Vostro onore che venite a chiedere la Luce Massonica liberamente e spontaneamente, con disinteresse e spirito di sacrificio, per il Vostro e per il nostro perfezionamento?”.

 

ACCETTAZIONE NELL’ORDINE

Si accede all’Ordine attraverso un presentatore/garante (membro dell’Istituzione), compilando una domanda, che attiva una procedura utile a conoscersi meglio e a soddisfare le reciproche richieste. Segue una programmata Iniziazione: frutto di un antichissimo Rito simbolico di “morte e rinascita” perpetuato nei secoli, per abbandonare il disordine profano ed entrare in una nuova realtà spirituale ed esoterica, capace di condurre alla conoscenza attraverso la sapienza, scavalcando i dogmi e i limiti delle religioni. Essa apre a un nuovo mondo e a rinnovata Vita. Le emozioni sono quelle che abbiamo provato tutti noi il giorno della nostra accettazione in Massoneria. Davanti al neofita si apre un mondo fatto di tolleranza, di fratellanza, di pensiero libero e di rispetto per l’umanità e la natura.

Grazie a questa “visione”, può convivere serenamente una comunità eterogenea per cultura, razza e stato sociale, garantendo anche ai più poveri spiritualmente o economicamente la stessa potenzialità e la medesima dignità: ad ognuno è offerta l’identica possibilità di crescita interiore, nella misura che merita e che egli stesso richiede, senza imposizione alcuna. 


 

TRADERE ANTE OMNIA

Per arrivare a una vera trasmutazione e recuperare determinati valori è necessario imparare un linguaggio e seguire un metodo preciso: è quello che cercheremo di trasmettere al neofita, se avrà la voglia, la pazienza, ma soprattutto la perseveranza di seguirci in questo esaltante cammino. 

L’iniziato si troverà circondato da simboli, che lo aiuteranno ad ampliare la sua conoscenza e a contenerla, ma sarà importante anche l’acquisizione di uno “stile” particolare, che un po’ ci differenzia dalla volgarità e dal rumore del mondo moderno.


 
UOMINI DEL TERZO MILLENNIO

Non dimentichiamo mai che noi siamo Uomini della Tradizione e Portatori di Luce, ma operiamo coscientemente nel terzo millennio, nel quale viviamo e siamo inseriti. Noi non vogliamo resuscitare o imporre forme e ceneri del passato, ma mantenere acceso il Fuoco e custodire i valori migliori, per trasmetterli immutati, così come ci sono stati consegnati attraverso i secoli dai nostri Padri.

 

UNA COMUNITÀ SENZA TEMPO

Ai confini di quello che il neofita vedrà il giorno della sua iniziazione – e che in futuro potrà vivere – esiste, in realtà, una comunità semplice, ma operosa, seria, ma non seriosa…; una comunità in armonia orientata tradizionalmente, che da decenni continua ad indagare sulla “Verità”, avendo individuato le tre domande fondamentali della vita (da dove veniamo? cosa facciamo? dove andiamo?) e a queste – per mezzo di lunghi processi di ricerca generati dal “dubbio” e di intuizioni spesso condivise con altri studiosi – ha trovato delle risposte, edificando una propria filosofia. 

Quelli che abbiamo elaborato non devono essere interpretati come concetti assertivi. La nostra è la “Verità” assoluta? Non abbiamo l’arroganza di sostenerlo, ma sappiamo con certezza che ad essa tende… e questo ci fa stare bene (anche se talune frange più razionali del mondo profano si sentono autorizzate a ricordarci che i nostri metodi e le nostre conclusioni sono, in parte, fantasie prive di carattere scientifico, come, del resto, tutto ciò che riguarda la cultualità delle origini, che affonda le proprie radici sulla sacralità del Mito).


 

COSA CHIEDIAMO?

Noi non chiederemo mai nulla e ognuno potrà attingere e prendere dal nostro Ordine quello che vorrà, nel tempo che riterrà per sé necessario, sapendo che c’è un sentiero tracciato che porta alla vetta della conoscenza e che gli saremo vicini per tutto il percorso che saprà e vorrà percorrere. 

Nella scalata ogni Fratello potrà fermarsi al primo, al secondo, al terzo campo base… o salire ancora più in alto, fino a dove l’osservazione non è più parziale. Sarà lui a deciderlo. In qualsiasi caso, ci si accorgerà che arrampicarsi sulla montagna della conoscenza esoterica, a qualsiasi altezza un Fratello vorrà o potrà arrivare, sarà sempre meglio che restare a vagabondare tra il caos della profanità di pianura. 

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